Appassionato di cinema e di storia contemporanea, Livio Lodi ha iniziato la sua avventura in Ducati nel lontano 1987 come operaio, assemblando motociclette in linea di produzione.
Legato alla Ducati e a Borgo Panigale da un forte vincolo familiare, è diventato, nel corso degli anni, l’esperto storico della casa bolognese, un vero e proprio “archeologo“ della storia della Ducati.
     
 
Fabio Taglioni, dopo alcune precedenti esperienze motoristiche come progettista alla Ceccato e alla Mondial, nel maggio del 1954 decide di dedicarsi esclusivamente alla Ducati. Da quel momento in poi, fino al suo ritiro avvenuto nel 1984, l’ingegnere lughese sviluppò più di un migliaio di progetti realizzando, tra le altre cose, i tre capisaldi dell’attuale filosofia tecnica della Ducati: il sistema desmodromico, il motore bicilindrico e il telaio a traliccio.
     
 
Norina Taglioni (moglie di Fabio Taglioni) ha condiviso sessant’anni della propria vita insieme all’ingegnere che ha letteralmente trasformato la Ducati. Figura esile ma di forte personalità è stata l’ombra di Taglioni durante tutta la sua permanenza in azienda.
La sua lucidissima memoria ha permesso di far rivivere i momenti più significativi che hanno portato l’uomo Taglioni a diventare un mito del motociclismo.
     
 
Giuliano Maoggi, simpatico pilota fiorentino, è uno dei miti della storia della Ducati, e ancora oggi partecipa a rievocazioni di gare storiche, nonostante le oltre ottanta primavere. Pilota ufficile Ducati nel 1955 e 1956 (vincitore del Motogiro D’Italia 1956) fu uno degli assi della squadra che sbaragliò la concorrenza nelle gare di Gran Fondo, in sella alla “Marianna“, che Taglioni sviluppò specificamente per piloti come lui.
     
 
La figura di Franco Farnè è legata a doppio filo alla storia della Ducati e a quella di Fabio Taglioni. Entrato in azienda nel 1951, prendendo il posto della madre, Farnè è stato da prima valente pilota su strada e in pista, successivamente è diventato l’indiscusso capo meccanico dal 1959 al 1999. Autentico braccio operante del “Taglioni pensiero“, decine di piloti, al suo fianco, hanno iniziato carriere divenute poi capitoli importanti della storia delle competizioni.
     
 
Mario Recchia entra in Ducati nel 1943. Nell’immediato dopoguerra comincia a lavorare come meccanico e collaudatore sui primi esemplari del Cucciolo, conquistando anche le prime vittorie nelle competizioni dedicate al nuovo micromotore. Inoltre fu uno dei migliori meccanici-piloti della scuderia Ducati, che partecipò, con la “Marianna“, al Motogiro d’Italia e alla Milano-Taranto tra il 1955 e il 1957.
     
 
Vincitore della prima edizione del Motogiro d’Italia nel 1953, e pilota Ducati dal 1955 al 1957, utilizzò la sua esperienza non solo sulle prime “Marianna“, ma fu uno dei “tecnici“ che sviluppò insieme a Taglioni le prime moto da Gran Premio equipaggiate con il sistema desmodromico. Conclusa la sua carriera a causa di un incidente, fu il fautore, insieme a Giorgio Monetti, del progetto del giro del mondo del 1957 in sella ad una Ducati e, successivamente, fondò la casa motociclistica Italjet.
     
 
Responsabile vendite estero per Ducati negli anni ’50, è l’uomo che introdusse Mike Hailwood in Ducati. Amico e compagno di avventura di Leopoldo Tartarini durante il giro del mondo, i due coraggiosi piloti attraversarono le strade più impervie del globo in sella a due Ducati 175. Il giro del mondo durò dodici mesi e divenne uno degli strumenti promozionali più importanti per la casa di Borgo Panigale, permettendo alle moto della Ducati di essere apprezzate anche nei mercati d’oltre oceano.
     
 
Cathcart, tester e giornalista di lunga data, è uno dei massimi esperti del motociclismo mondiale e di tutte le case costruttrici. Attraverso la sua lunga esperienza, e l’amicizia maturata con Taglioni, racconta come e perché il sistema desmodromico è diventato un punto di riferimento dell’ingegneristica moderna, ed i motivi che lo hanno portato ad ottenere tanti successi.
     
 
Gianluigi Mengoli, “Gigi“ per i colleghi, entra in Ducati nel 1970. Nel corso della sua quarantennale esperienza ha affiancato Taglioni come un vero e proprio discepolo, collaborando attivamente alla realizzazione del motore Pantah; nel 1986, coadiuvato dall’ingegnere Massimo Bordi, porta alla luce il progetto del motore a quattro valvole: il Desmoquattro.
     
 
Davide Tardozzi rappresenta una delle figure storiche della Superbike. Manager di alcuni dei più grandi piloti del campionato per moto derivate dalla serie, Davide, ha legato il suo nome alla Ducati inizialmente come pilota, nei primi anni '80, e poi gestendo piloti del calibro di Fogarty, Bayliss, Corser, Hodgson e Toseland.
     
 
Claudio Domenicali, insieme a Filippo Preziosi, fa parte della “new age“ dei progettisti Ducati, ideali discepoli di Taglioni, Mengoli e Bordi. Il giovane ingegnere bolognese inizia la sua attività alla fine degli anni ‘80 e velocemente diventa uno dei “cardini“ della nuova Ducati; progetta la Supermono e successivamente assume la direzione di Ducati Corse.
     
 
La storia di come Paul Smart sia diventato l’eroe della 200 Miglia di Imola del 1972 ha del rocambolesco. Assunto dalla Ducati per partecipare alla gara (attraverso una telefonata alla moglie Maggie), il pilota inglese attraversò l’oceano per guidare una moto della quale non aveva mai sentito parlare prima. Il giorno del suo compleanno, partecipò alla 200 Miglia in sella alla Ducati 750, con la quale vinse la corsa dopo un finale al cardiopalma. 
     
 
“Lucky“, “Cavallo Pazzo“, sono solo alcuni dei nomignoli che identificano il forte carattere del pilota spezzino che nel 1985 iniziò a partecipare ad alcune gare con la Ducati 750 F1.
Con questa moto vinse nel 1986 la “Battle of the Twins” a Daytona e, sempre nello stesso anno, iniziò l’avventura del motore a quattro valvole al “Bol D’Or”. Nel 1998 Lucchinelli si aggiudicò la prima storica gara Superbike, a Donington, sfiorando il titolo piloti nel 1989 con la 851.
     
 
Giancarlo Falappa, meglio noto come “il leone di Jesi“, a distanza di quasi vent’anni dal suo ritiro dalle competizioni, è tuttora considerato uno dei beniamini dei tifosi Ducati.
Veloce, coraggioso, generoso, Falappa è stato uno dei piloti italiani che ha conquistato più Gran Premi nei primi anni del Campionato del Mondo SBK.
     
 
“King Carl“ è il pilota che ha conquistato più titoli nel campionato per moto da corsa derivate dalla produzione. Vincitore in Superbike nel 1994,1995,1998 e 1999, ha legato il suo nome in maniera indissolubile alla 916, la moto più bella mai realizzata dalla casa di Borgo Panigale, e autentica pietra miliare nella storia del motociclismo moderno.
     
 
Il simpatico pilota australiano è universalmente considerato uno dei più grandi campioni del motociclismo.
Chiamato a sostituire Carl Fogarty nel 2000, diventa subito il beniamino dei tifosi della Ducati. Con le moto di Borgo Panigale Bayliss diventerà campione del mondo SBK nel 2001, 2006 e 2008.
     
 
Nel 2002 Ducati decide di partire con il progetto più ambizioso della sua storia; la partecipazione al campionato MotoGP.
A partire dal 2003 viene ingaggiato il pilota di Borgo Rivola, e nel corso di quattro anni Loris accompagnerà la squadra di Ducati Corse nello sviluppo della Desmosedici, la moto con la quale Ducati ha iniziato quest’avventura.
     
 
 
Copyright © Strike di Angelo Barberi
Partita IVA IT13147550159
English